Il dottor Bergamo: “Il gatto? Può perfino prevenire le allergie"
I BAMBINI CHE CRESCONO CON ANIMALI SONO PIU' TUTELATI CONTRO LE ALLERGIE RESPIRATORIE
Se l'allergia si è già manifestata una soluzione può arrivare dall’immunoterapia
“Non posso prendermi un gatto, perché sono allergico”: quante volte abbiamo sentito questa affermazione, spesso con tutto il dispiacere derivante dal fatto di doversi privare della compagnia di un felino in casa? Il 2/3% degli italiani risulta infatti condividere questo problema.
“Eppure – spiega il dottor Oreste Bergamo, pneumologo al Policlinico Città di Udine – il rapporto tra gatto ed allergie è ricco di sfaccettature. La scienza infatti dimostra che la crescente incidenza delle allergie nelle società occidentali contemporanee è dovuta sia a problemi di inquinamento urbano che all’abitudine a far crescere i bambini in ambienti sempre più “sterili”, poveri cioè di stimoli biologici fisiologici per il sistema immunitario. Si aumenta così il rischio di reazioni indesiderate (cioè le allergie) non appena il soggetto viene a contatto con i normali contesti di vita. Il caso del gatto è esemplare – spiega il dottor Bergamo – perché è sicuramente uno degli allergeni più diffusi".
"Ma – prosegue lo specialista – è ormai comprovato: se un bambino cresce a contatto con un animale domestico (cane o gatto), e/o in generale con un ambiente ricco di stimoli biologici, il rischio che, crescendo, sviluppi allergie è statisticamente inferiore, soprattutto se il piccolo ha la fortuna di vivere in un contesto non troppo urbanizzato. La corretta esposizione a stimoli di tipo biologico infatti aiuta il sistema immunitario a funzionare bene, come natura prevederebbe. E’ il motivo per il quale raccomandiamo alle mamme di curare sì l’igiene del contesto in cui è inserito il piccolo, ma senza esagerare con i disinfettanti e con l’isolamento dai normali ambiti di vita, che comprendono anche i nostri amici di zampa, sempre più presenti nelle famiglie italiane. Andrebbe invece evitata o perlomeno ridotta drasticamente l’esposizione agli stimoli di natura inquinante: polveri sottili, fumo passivo, gas di scarico. Sono estremamente pericolosi non solo per i polmoni, ma anche per il sistema immunitario.”
Se l’allergia c’è, ma il desiderio di un gatto permane, ci possono essere soluzioni? Si sente parlare di “vaccini” contro le allergie…
“Non si tratta di vaccini – precisa il dottor Bergamo – ma di immunoterapie specifiche ipo-sensibilizzanti: in pratica, l’organismo viene abituato a tollerare un allergene mediante la sua assunzione a dosi minime, ma sempre crescenti secondo specifici protocolli. Questi farmaci sono sempre più diffusi, e oggi prevedono vie di somministrazione più accettabili per i bambini: spray nasali e gocce sublinguali, per esempio, e non solo iniezioni sottocutanee”.
Quali altre precauzioni si possono prendere per consentire che il gatto possa rappresentare veramente un aiuto anche per la salute, ad ogni età?
“Il normale buon senso, come sempre, è di grande aiuto. L’animale che vive in casa, per esempio, deve essere mantenuto curato: il veterinario in questo senso è un grande amico dell’uomo oltre che del 4 zampe…”.